Nella platea trasformata in un enorme palcoscenico di macerie – ora terra di battaglia, ora luogo di affetti e di violenze – domina Atena, dea guerriera, qui dea della ragione politica che ispira l’azione di Ulisse. Il pubblico, dai palchi, assiste al conflitto fra il “vecchio potere”, forte dell’ordine esistente, e l’idea di un potere “nuovo”, frammentato e incerto, ma carico di aspettative. Da questa diversa prospettiva, più distante e chiara, sarà forse possibile, per ogni spettatore, prendere posizione.